Quando è necessario cambiare o fare manutenzione dei freni?

I freni sono il principale sistema di sicurezza dell’auto. Conoscere i problemi derivanti dal liquido freni e le nuove norme sulle pastiglie è importante per una corretta manutenzione dei freni dell’auto e una guida in sicurezza.

Il sistema frenante è un complesso di meccanismi che dalla sua invenzione agli inizia del 1900 ha subito innumerevoli innovazioni; le ultime riguarderanno l’avvento delle nuove norme sui freni a bassa concentrazione di rame e la diffusione delle auto con frenata rigenerativa.

Quello che non è cambiato nel tempo è l’incredibile lavoro svolto dal liquido freni. Ai freni ricorriamo prima di ogni altro comando se mentre guidiamo un ostacolo ci si presenta davanti ma, come emerge dall’indagine di SicurAUTO.it in collaborazione con le officine Rhiag A Posto, è diffusa la convinzione che sia sempre l’auto ad avvertire quando è necessario fare manutenzione. Poiché non tutti sanno riconoscere i segnali di un sistema frenante poco efficiente, vediamo quali sono i problemi più frequenti del liquido freni e i consigli per una corretta manutenzione dell’impianto frenante dell’auto.

Le pastiglie diventano “long life”

Avete mai fatto caso che nell’uso quotidiano dell’auto si ricorre al pedale dei freni per brevi istanti anche quando in realtà non dobbiamo fermarci? Ad esempio ci siamo distratti un attimo dalla strada per guardare un’indicazione stradale col colpo d’occhio.

La buona notizie è che in futuro i freni serviranno sempre meno. I Costruttori di auto, soprattutto con i modelli elettrici e ibridi, hanno bisogno di recuperare quanta più energia possibile che finisca nelle batterie; basterà allora sollevare il pedale dell’acceleratore per ottenere una decelerazione molto più simile a un’autentica frenata.

Se da un lato le pastiglie dei freni quindi si usureranno sempre meno, la sostituzione del liquido freni diventerà sempre più cruciale per la sicurezza di guida. Questo però vale a prescindere dall’alimentazione della vostra auto poiché mentre pastiglie e dischi usurati attirano l’attenzione con vibrazioni e fischi, i pericoli di un liquido freni vecchio si presentano all’improvviso e nelle frenate più intense.

I problemi del liquido freni

La sostituzione del liquido freni è un’operazione che andrebbe eseguita almeno ogni 3-4 anni o in base a quanto consigliato dal Costruttore. Questo perché il corretto funzionamento del liquido che attiva le pastiglie istantaneamente è legato alla sua incomprimibilità. Significa che la pressione esercitata sul pedale viene totalmente trasferita al circuito frenante.

La minaccia principale però viene dall’umidità che può insinuarsi col passare degli anni attraverso molti punti dell’impianto (guarnizioni, flessibili nella zona ruote, ecc). Quando il liquido freni (tipicamente di tipo DOT4 o 5.1) si inquina di acqua non ce ne accorgiamo. L’unico sistema di allerta dell’auto infatti considera esclusivamente il livello di liquido dell’impianto.

Capiamo che qualcosa non va quando premendo il pedale dopo diverse ore di guida (in particolare nel traffico intenso o nelle lunghe discese), la frenata sembra allungarsi sempre di più e bisogna applicare sempre più forza. Questo fenomeno si chiama “fading” cioè diminuzione della forza frenante per surriscaldamento e può essere accompagnata dal “vapour lock”. Vediamo cos c’entra con questi il liquido freni.

Il calore risale l’impianto freni: cos’è il fading

Il fading è un problema legato al surriscaldamento dei freni; si verifica quando il calore prodotto dall’attrito delle pastiglie contro il disco non viene dissipato adeguatamente. Una sfida che dura da decenni per i produttori di freni che, negli anni 90, avevano trovato nel rame un valido sostituto alle fibre di amianto, dopo la scoperta dei pericoli per la salute dell’uomo.

Dal 2021 però le pastiglie dei freni non dovranno più contenere rame; alcuni stati USA hanno previsto ad esempio una progressiva riduzione a meno del 5% in peso nelle pastiglie per auto. Nel 2025 si arriverà all’abolizione di questo metallo (meno di 0.5%) tra gli ingredienti per produrre freni.

Al posto del rame i produttori di freni più noti stanno già impiegando per le pastiglie cosiddette “copper free” dei mix a base di solfiti o altri metalli; viene riservata particolare attenzione a bloccare il calore con bad termici e stress test delle nuove miscele “eco”, sviluppate dai laboratori R&D.

Il pedale diventa spugnoso e la frenata lunga

Se però le pastiglie non sono di ultima generazione e il liquido freni non è mai stato sostituito da anni, il rischio che si verifichi il vapour lock è molto alto. Il calore generato durante ripetute frenate risale l’impianto dalle ruote attraverso il circuito idraulico, fino ad arrivare al liquido frenante. Se il liquido contiene umidità (e quindi acqua) viene meno la sua incomprimibilità, come?

Risalendo lungo il circuito il calore scalda il liquido e l’acqua (che non è incomprimibile) diventa vapore. Quando si preme il pedale dei freni con forza la risposta è spugnosa, cedevole e l’auto rallenta con difficoltà perché le bolle di vapore disperdono la forza applicata.

Per prevenire questi rischi è sufficiente chiedere all’autoriparatore di fiducia ad ogni tagliando di fare un test di conduttività del liquido freni, per capire se è presente acqua nell’impianto e sostituirlo preventivamente alle scadenze consigliate dal Costruttore.