Scopriamo insieme i consigli e i rimedi contro i cattivi odori causati dal climatizzatore dell’auto e quando è necessario affidarsi ad un’officina per un controllo sull’efficienza della climatizzazione.
Il climatizzatore auto è tra gli accessori più diffusi sulle auto nuove, sicuramente l’optional irrinunciabile quando si acquista un’auto, anche se poco si conosce sul suo funzionamento e sulla corretta manutenzione.
I problemi più frequenti che si manifestano con aria non abbastanza fresca, un flusso che non arriva ai posti posteriori e aria viziata sono legati all’uso che si fa del climatizzatore. Avere il condizionatore in auto aiuta ad affrontare un viaggio più sicuro e rilassato, ma come è emerso dall’indagine di SicurAUTO.it in collaborazione con le officine Rhiag ‘a posto’, ben poco si sa su come farlo funzionare al meglio e come evitare i cattivi odori a bordo.
Vediamo allora quali sono i comportamenti errati, i miti da sfatare e i consigli per evitare guasti al climatizzatore.
COME FUNZIONA IL CLIMATIZZATORE
Prima di parlare dei trucchi per evitare i problemi più comuni con il climatizzatore, vediamo brevemente quali sono i suoi componenti e come funziona. È un’abitudine comune accendere il climatizzatore d’estate, ma perché succede questo?
Per climatizzare l’abitacolo in inverno basta usare il calore del motore che passa attraverso la stufa; raffreddarlo d’estate non è altrettanto semplice.
Il condizionatore sfrutta un principio molto semplice: con un compressore comprime e liquefa un gas (R134 poi sostituito dall’R1234YF o CO2, a seconda dei casi), che si riscalda. Il gas passa poi in un radiatore, il condensatore, quasi sempre accoppiato al radiatore del motore per raffreddarsi, con la stessa elettroventola. Una volta compresso, il gas riscaldato entra nell’evaporatore, collegato ad una valvola di espansione, dove si può espandere riacquistando lo stato gassoso.
La magia del climatizzatore in estate avviene proprio qui, dove l’espansione del gas sottrae calore all’ambiente, quindi raffredda l’aria che viene prelevata dall’esterno e passa attraverso l’evaporatore.
Tra la presa di acceso dell’aria esterna e l’evaporatore si trova il filtro antipolline. Questo cattura polvere e detriti che altrimenti intaserebbero lo spazio tra le lamine della serpentina, riducendo quindi il flusso di aria che il climatizzatore manda alle bocchette di ventilazione.
IL CLIMATIZZATORE È UTILE ANCHE D’INVERNO
Il condizionatore però, oltre che a raffreddare l’abitacolo, serve anche a deumidificarne l’aria. L’umidità contenuta nell’aria infatti condensa facilmente e viene drenata da uno scarico apposito. Quando questo scarico è in parte o totalmente ostruito dalla polvere, l’acqua tende a restare nell’impianto di condizionamento. E’ il classico caso che porta alla scoperta del ristagno di acqua sul tappetino del passeggero in inverno o, ancora più diffuso, all’odore di muffa che fuoriesce dalle bocchette ogni volta che si riaccende il climatizzatore dopo un lungo periodo di inattività.
Per evitare di respirare aria malsana e puzzolente in auto è opportuno cambiare sistematicamente il filtro antipolline; se ostruito riduce infatti anche l’efficacia dell’aria calda d’inverno. E’ importante soprattutto spegnere il climatizzatore qualche minuto prima di arrivare a destinazione lasciando la ventola accesa. In questo modo l’impianto potrà asciugarsi dall’umidità condensata nei condotti e non ancora espulsa.
SE IL CLIMA NON RAFFREDDA
L’impressione che il climatizzatore non sia più efficiente è piuttosto frequente quando si accende il sistema dopo che l’auto ha trascorso un’intera giornata parcheggiata al sole.
Questo effetto è dovuto alla plancia molto calda che riscalda l’aria fresca neutralizzando, almeno per i primi minuti, il lavoro svolto da compressore ed evaporatore. Cosa fare allora?
A seconda della temperatura, si può favorire il ricircolo di aria accendendo il clima e partendo con i finestrini abbassati per qualche minuto. In alternativa e se il caldo non è eccessivo, è preferibile raffreddare prima la parte bassa della plancia indirizzando il getto sul pavimento; in questo modo l’abitacolo raggiungerà in poco tempo la frescura desiderata.
Se anche questi espedienti non dovessero bastare e prende piede il sospetto di qualche malfunzionamento all’impianto del climatizzatore, una visita in officina scioglierà ogni dubbio. Verrà effettuato un test di temperatura e di tenuta per verificare che la pressione dei condotti del gas sia stabile e, in caso, cercare la perdita o semplicemente ricaricare il gas esaurito.